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COLLABORATORI DOMESTICI

Ultimo Aggiornamento: 28/01/2009 19:44
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Post: 317
Città: MONREALE
Età: 56
Sesso: Femminile
12/01/2009 22:37

Ho un fratello disoccupato di 58 anni, che vive a Palermo con mia madre di 86 anni che ha una pensione di circa 800 €. Cerca lavoro ma intanto può chiedere di fare il badante a mia madre e versare i contributi ?

Buona sera signora , le dò tutta la normativa utile,spero sia sufficiente....

Sono da considerare a tutti gli effetti lavoratori domestici:

parenti o affini del datore di lavoro che prestano attività lavorativa subordinata

e retribuita o che si occupano dell’assistenza ad invalidi o ciechi (per quest’ultimo

caso è riconosciuto come lavoratore domestico anche il coniuge)

L'obbligo di assicurare il lavoratore domestico esiste se quest’ultimo svolge il servizio

sotto le direttive del datore di lavoro e ne riceve in cambio una retribuzione,

parte della quale può essere in natura (sotto forma cioè di vitto e alloggio).

È obbligatorio assicurare i lavoratori domestici:

qualunque sia la durata del lavoro (al limite anche una sola ora al mese);

anche se il lavoro è saltuario e discontinuo;

anche se già assicurati per altra attività (ad esempio, i domestici che svolgono

contemporaneamente lavori di pulizia degli stabili condominiali oppure

sono occupati presso un'industria);

anche se di nazionalità straniera;

anche se pensionat

Ogni datore di lavoro è tenuto a presentare all'Inps la denuncia di assunzione

del lavoratore domestico, al fine di versare i contributi dovuti per legge.

La domanda va fatta su apposito modulo e presentata entro il giorno precedente

a quello di assunzione del lavoratore.

Il modulo è reperibile presso tutti gli uffici dell’Inps oppure può essere scaricato

dal sito dell’Istituto www.inps.it.

La prima parte deve contenere le generalità del datore di lavoro, compreso il

numero del codice fiscale e la data di assunzione del lavoratore.

Nella seconda parte devono essere fornite le complete generalità del lavoratore

e l’indirizzo, oltre al codice fiscale.

La terza parte riporta un questionario contenente una serie di domande sulle

modalità di svolgimento del rapporto di lavoro, alle quali occorre fornire

precise risposte (orario settimanale, vitto e alloggio, eventuale parentela con

il lavoratore ecc.).

Il modulo deve essere firmato dal datore di lavoro e dal lavoratore, i quali si

assumono la piena responsabilità delle dichiarazioni fornite.

La denuncia può essere presentata direttamente, oppure spedita per posta,

agli uffici dell’Inps competenti per territorio. È possibile, inoltre, iscrivere il

lavoratore utilizzando la procedura sul sito www.inps.it, nella sezione “Servizi

on-line per il cittadino” oppure chiamando il numero gratuito dell’Inps

803164: l’operatore provvederà a compilare direttamente la denuncia in base

ai dati forniti dall’interessato.

Per le denunce presentate direttamente allo sportello, é necessario esibire un

documento di riconoscimento in corso di validità (carta di identità, passaporto,

patente di guida, tessera postale ecc.) del datore di lavoro e del lavoratore.

Per i lavoratori non appartenenti all’Unione Europea occorre esibire inoltre

il permesso di soggiorno aggiornato e in corso di validità oppure, in caso

di chiamata nominativa, l’autorizzazione rilasciata dal Ministero del Lavoro.

Per le denunce presentate da terze persone la documentazione descritta deve

essere sempre esibita in originale. Per le denunce inoltrate per posta la documentazione

deve essere allegata in fotocopia e per quelle presentate tramite

internet o call center, i documenti, se necessario, saranno richiesti successivamente

dai nostri uffici.

La denuncia di assunzione deve essere presentata all'Inps anche se sono trascorsi

i termini sopra indicati; in questo caso però la legge prevede per il ritardo l’applicazione

di una sanzione amministrativa nei confronti del datore di lavoro

Sulla base della domanda e dei documenti presentati, l'Inps provvede ad aprire

una posizione assicurativa in favore del lavoratore domestico. Inoltre invia

al datore di lavoro un blocchetto di bollettini di conto corrente postale per il

versamento dei contributi dovuti. Il contributo è commisurato alla paga eff e ttiva

oraria erogata al lavoratore domestico.

Gli elementi che compongono la paga oraria sono i seguenti:

la retribuzione oraria di fatto concordata tra le part i ;

la tredicesima mensilità (gratifica natalizia) ripartita in misura oraria;

il valore convenzionale del vitto e alloggio, ripartito in misura oraria.

I documenti

Se l'orario di lavoro non supera le 24 ore a settimana, il contributo orario è

commisurato a tre diverse fasce di retribuzione; se l'orario di lavoro supera le

24 ore settimanali, il contributo - per tutte le ore retribuite - è fisso.

Nella tabella 3, pubblicata sul foglio allegato alla guida, sono indicati le paghe

orarie ed i corrispondenti contributi; ogni datore di lavoro deve quindi -

per i rapporti di lavoro fino a 24 ore settimanali - predeterminare l'importo

della paga oraria e poi individuare il contributo orario che corrisponde alla

fascia di retribuzione e all'orario osservato dal lavoratore.

Quando si versa

I contributi si pagano per trimestri solari entro i seguenti termini:

dal 1° al 10 aprile, per il primo trimestre;

dal 1° al 10 luglio, per il secondo trimestre;

dal 1° al 10 ottobre, per il terzo trimestre;

dal 1° al 10 gennaio, per il quarto trimestre

I contributi non devono essere versati né prima né dopo i termini indicati.

Se l'ultimo giorno utile per il versamento coincide con la domenica o con una festività,

è prorogato al giorno successivo non festivo. Il versamento tardivo o parziale comporta,

per legge, l'applicazione di sanzioni pecuniarie da parte dell'Inps.

i bollettini possono essere richiesti telefonando

al
numero gratuito dell’Inps 803164 oppure utilizzando l’apposita procedura

sul sito internet www.inps.it, nella sezione “Servizi on line per il cittadino”.

L’Inps provvederà, poi, alla spedizione al domicilio del richiedente

I contributi che il datore di lavoro versa confluiscono sulla posizione assicu

rativa del lavoratore. I contributi sono utilizzati per chiedere la pensione o le alt

re prestazioni (indennità di maternità, assegni per il nucleo familiare, rendite

da infortunio ecc.). Il versamento trimestrale dei contributi si trasforma nell'accredito,

in favore del lavoratore, di tanti contributi settimanali quante sono

le settimane con prestazioni lavorative o comunque retribuite, a condizione

che per ciascuna settimana del trimestre risultino denunciate, mediamente,

almeno 24 ore. Nel caso in cui le ore di lavoro settimanali siano inferiori

a 24, la legge dispone la proporzionale riduzione del numero dei contributi

versati e del relativo periodo assicurato. Perciò se, ad esempio, in un anno il

lavoratore ha sempre lavorato per 12 ore la settimana (quindi per la metà dell'orario

minimo settimanale necessario per accreditare un contributo settimanale)

l'Inps non potrà accreditare 52 contributi settimanali ma soltanto 26

(pari a sei mesi). Attenzione, però: le 24 ore settimanali possono essere raggiunte

anche prestando attività lavorativa presso più datori di lavoro.


[Modificato da magiadimaglia 28/01/2009 19:44]
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