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Assicurazione sociale per l'impiego‎ : ASPI dal 2013

Ultimo Aggiornamento: 25/03/2012 16:03
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25/03/2012 16:03

**************COME FUNZIONA L’ASPI - l’Assicurazione sociale per l’impiego************************************

Si chiamerà assicurazione sociale per l'impiego (Aspi) il nuovo ammortizzatore sociale che il Governo introdurrà per garantire un'integrazione al reddito per tutti i lavoratori dipendenti del settore privato e per i dipendenti con contratto a termine del settore pubblico. Un sussidio unico, cui si arriverà con una gradualità molto stretta a partire dal 2013 per raggiungere il nuovo regime entro il 2015 e che manda in pensione le indennità di mobilità, gli incentivi di mobilità, la disoccupazione per apprendisti, e tutte le altre forme di indennità introdotte con il lungo regime delle deroghe.

Con l'introduzione dell'ASPI per i lavoratori fino a 39 anni a partire dal 2013 la mobilità sparirà (oggi è garantita per 12 mesi) per lasciare il posto al nuovo ammortizzatore la cui durata è iniziale sarà di 8 mesi per poi salire gradualmente a 12 mesi al 2016. I lavoratori tra 40 e 49 anni (che oggi possono contare su una mobilità di 24 mesi) mantengono 18 mesi di mobilità per il 2013 ma dal 2014 avranno l'Aspi che coprirà fino a 12 mesi nel 2016. Per i lavoratori di 50-54 anni (oggi copertura 36 mesi) si conferma la mobilità ma solo per 30 mesi (nel 2013), 24 mesi (nel 2014) e 18 mesi (nel 2015), mentre dal 2016 avranno l'Aspi per 12 mesi. Oltre 55 anni restano i 30 mesi mobilità (2013), che scendono a 24 mesi nel 2014, eppoi a regime con Aspi per 16 mesi nel 2015 che diventano 18 mesi nel 2016.

Il nuovo ammortizzatore «universale» si affiancherà al sistema della cassa integrazione, che dovrebbe rimanere così com'è, per quanto riguarda la cassa integrazione ordinaria (per le crisi congiunturali) mentre dovrebbe restringersi per la cassa integrazione straordinaria, cui le imprese accedono per situazioni di crisi strutturale o per affrontare fasi di ristrutturazione o riconversione. Alla Cigs non saranno più ammesse le richieste per cessazione di attività e, in generale, i criteri di assegnazione diventeranno più rigorosi. In una prospettiva piuttosto breve, stando alle intenzioni del Governo, dovrebbero poi uscire di scena i pre-pensionamenti, cui in molti casi venivano collegati periodi rinnovati di cassa integrazione straordinaria e o di mobilità.

Tornando all'Aspi, essa prevede requisiti piuttosto flessibili di ammissione: per accedere al sostegno si ipotizzano due anni di anzianità assicurativa e almeno 52 settimane di lavoro nell'ultimo biennio mentre l'assegno sarebbe di circa 1.119 euro (tetto massimo), con un abbattimento del 15 per cento dopo i primi sei mesi e di un ulteriore 15 per cento dopo altri sei mesi. Stando a una prima lettura dei sindacati l'Aspi sarebbe più conveniente rispetto al sussidio di disoccupazione ma meno conveniente della mobilità, che garantisce fino al 100% della busta nei primi mesi per poi fermarsi all'80%. Infine l'aliquota contributiva: sarà dell'1,3% per i contratti a tempo determinato e flessibili cui si aggiungerà un altro 1,4 per cento (per un totale del 2,7%) per i contratti a tempo indeterminato.
L' Aspi si applicherà a tutti i lavoratori con un contratto a tempo determinato del settore privato e pubblico, e sarà estesa agli apprendisti e agli artisti, finora esclusi da ogni strumento di sostegno al reddito. Per poter accedere all' Assicurazione si devono avere gli stessi requisiti dell' indennità di mobilità: due anni di anzianità e almeno 52 settimane nell' ultimo biennio. L' assegno dovrebbe essere pari al 70% della retribuzione fino a 1.250 euro e il 30% per la quota superiore a questa cifra, ma c' è anche un' ipotesi al 75% del salario fino a 1.150 euro e il 25% per la quota superiore a questa cifra. In ogni caso è fissato un tetto massimo di 1.119 euro. Tutti i lavoratori dovranno contribuire all' Aspi, con modalità diverse a seconda della forma contrattuale: l' aliquota sarà dell' 1,3% per chi è assunto a tempo indeterminato, incrementata da un' addizionale dell' 1,4%, dalla quale saranno esclusi i contratti a termine stagionali e i contratti per sostituzione. Per questi l' azienda dovrà versare solo l' 1,3%, che scende ancora per le piccolissime aziende. La durata dell' Aspi dipenderà dall' età. Lo spartiacque sono i 55 anni. L' assegno dell' assicurazione durerà 12 mesi per chi un' età fino a 54 anni e fino a 18 mesi dai 55 anni in su. Il problema è che la scomparsa della mobilità rischia di penalizzare soprattutto i lavoratori over 50, cioè proprio chi ha più difficoltà a trovare un nuovo posto di lavoro. Oggi, in caso di licenziamenti collettivi, la mobilità dura 36 mesi, che si allungano fino a 48 mesi per gli ultracinquantenni al Sud. Perciò si sta studiando un meccanismo affinché dal 2017, quando entrerà a regime l' Aspi, la dotazione del fondo di mobilità (circa 700 milioni) sia usata per sostenere il reddito dei lavoratori con oltre 58/60 anni o per integrare l' Aspi oltre i 18 mesi previsti.

L'Assicurazione sociale per l'impiego - "l'assegno unico di disoccupazione " dal 2017 sostituirà mobilità e indennità - copre i soli lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, e in più apprendisti e artisti (oggi esclusi da ogni sostegno), che hanno un contratto a termine (determinato, formazione lavoro, part-time, ecc). I requisiti sono: due anni di anzianità assicurativa e almeno 52 settimane lavorate nel biennio.
La mini-Aspi è invece la versione aggiornata dell'attuale assegno "con requisiti ridotti", riservato ancora una volta ai soli lavoratori subordinati che hanno lavorato almeno 78 giorni in un anno, ora diventato "almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 12 mesi" con durata massima "pari alla metà delle settimane" lavorate nell'anno, dunque al massimo sei mesi, come ora.
Restano esclusi lavoratori atipici, intermittenti, precari, co. co. pro, associati in partecipazione, co. co. co statali, dottorandi e assegnisti di ricerca, venditori porta a porta, "collaboratori", occasionali.

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