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I cenni storici sono a cura di : www.palermonelmedioevo.com                                                         14 giugno 827 l’emiro aghlabita Ziyadat Allah mandò una flotta di diecimila uomini comandata da Asad ibn al-Furat; l’esercito musulmano in breve tempo conquistò Mazzara e si spinse verso la capitale Siracusa.


Ma dopo il facile inizio dell’invasione la situazione si capovolse i musulmani fallirono due assedi a Siracusa e Castrogiovanni e l’esercito dopo gravi perdite per le lotte e le epidemie scoppiate dovette rifugiarsi a Mazzara.


Nell’830

dopo la bruciante sconfitta gli arabi marciarono verso Palermo cingendola d’assedio per un anno fino all’ 831 quando finalmente conquistarono la città facendo strage della popolazione, secondo fonti dell’epoca ci furono circa sessantamila morti tra i palermitani.

Dopo quest’anno nero per Palermo la sua storia cambiò completamente venne usata dagli arabi come centro di comando per continuare l’invasione e poco più avanti non solo diventerà la capitale della Sicilia ma una delle più importanti metropoli d’ Europa.


Da qui in poi cominciò l’inarrestabile conquista araba ad uno ad uno caddero Caltabellotta, Corleone, Modica, Cefalù, Castrogiovanni, Siracusa, Taormina e nel 965 con la caduta di Rometta i bizantini vennero completamente spazzati via dalla Sicilia e i musulmani ne diventarono i padroni incontrastati.


Gli arabi strappando Palermo ai Bizantini, catapultarono la città in un periodo fiorente che investì tutti i settori, dall’architettura all’agricoltura. Durante questa dominazione Palermo raggiunge il culmine della sua importanza a cui non arriverà più nell’avvicendarsi delle altre dominazioni.


Nel 948 Palermo eredita il titolo di capitale da Siracusa e diventa la città principale della penisola. All’inizio della dominazione i musulmani si stanziarono nella zona del Cassaro dove, modificando una torre d’origine punica, costruirono un castello (palazzo dei normanni) e nelle vicinanze, dove ora si trova la cattedrale, fecero erigere la moschea più importante.


Ai siciliani cristiani che non si ribellavano alla nuova dominazione veniva concesso l’aman con esso veniva dato il diritto al proprio credo religioso anche se con molte limitazioni.


Dovevano pagare un imposta (la giziah); non potevano costruire nuovi edifici religiosi; non potevano mostrare la croce o leggere la bibbia in pubblico; non potevano possedere armi e dovevano marchiare la casa e gli abiti con un segno di riconoscimento; questa non completa repressione anche se dovevano affrontare una vita da emarginati permise alla religione cristiana di non scomparire, infatti all’arrivo dei normanni erano ancora molti i cristiani presenti in città.


Sono moltissime le migliorie portate dagli arabi alla città: in campo agricolo si abbandona la monocoltura del grano per far spazio alle tantissime colture conosciute dagli arabi (ortaggi, riso, canna da zucchero, cotone agrumi e carrubo); vengono costruiti efficientissimi sistemi di irrigazione per irrorare le colture testimoniati dai recenti scavi di speleologia che hanno scoperto nel sottosuolo Palermitano, una straordinaria rete di condotti realizzata con tecniche persiane chiamati qanat. Palermo ricomincia ad avere un’importanza negli scambi commerciali mediterranei che durerà per tutto il medioevo.


La dominazione araba non fu solamente un periodo fiorente e di pace anzi fu anche un periodo di durissimi scontri per il potere un esempio fu nel 909 quando morì Ziyadat Allah III l’ultimo emiro aghlabita.


In Africa si era affermata la nuova dinastia fatimita e quando mandò un suo rappresentante a Palermo il popolo, che era rimasto fedele alla vecchia dinastia, organizzò una resistenza con a capo Ibn Qurhub che venne proclamato emiro.

Durò poco il suo regno perché dopo continue sconfitte subite dai fatimidi fu catturato nel luglio del 916 e giustiziato per ordine del califfo Ubayd Allah; e cosi a Palermo si stanziò la nuova dinastia fatimida.


È in questo periodo che viene costruita l' al halisah (la Kalsa), la sua realizzazione si deve all’emiro Halil Ibn Ishaq, inviato dall’Africa nell’isola dal califfo di Qayrawan in aiuto dell’emiro palermitano Salim, contro cui s’era ribellata la popolazione musulmana palermitana a causa della successione.


La mini città, racchiusa da una cinta muraria che racchiude una zona di circa 8 ettari, diventò il centro del potere e sede del palazzo dell’emiro, degli uffici governativi, dell’arsenale, dei bagni e delle prigioni.


Nelle mura si aprivano 4 porte di comunicazione con il resto della città: la bab al-Bunud, da cui si poteva accedere alle zone urbane; l’ bab as-Sanaah e l’ babKutamah che comunicavano con il porto; l’ultima, la bab al-Futuh, non meno importante, che si puo’ ammirare ancora oggi dentro l’oratorio dei bianchi: è proprio da qui che nel 1072 entrarono i normanni.


Urbanisticamente gli arabi trasformarono la città in cinque settori:


1- Al Qasr (Il Cassaro)


2- Al halisah (La Kalsa)


3- Harat al Gsadidà, Il quartiere nuovo, una grossa zona urbana ricca di mercanti di grano e d’olio e botteghe; tracci armaioli, calderai, droghieri, macellai e cambiavalute.


4- Harat al Masgid,il rione della moschea, molto spazioso ma privo d’acqua.


5- Hrat As Saqalibà, rione degli schiavoni, zona ricca di sorgenti e mulini d’acqua.


Nel 948 con l’arrivo dell’emiro al-Hasan ibn Ali la dinastia kalbita succedette a quella fatimida ed è con questa famiglia che Palermo raggiunge il culmine del suo splendore; instaurarono un regime ereditario, incrementarono l’autonomia dell’isola dalla madrepatria africana, rifondarono le istituzioni, ebbero un grande riguardo per la situazione del popolo e respinsero con autorità tutte le manie di vendetta dei bizantine e le insurrezioni dei notabili.


Dell’ultimo periodo della dominazione araba non si hanno molte notizie si sa che dopo l’anno mille cominciò un periodo di declino fatto di crisi politiche insurrezione e invasioni bizantine che avrebbe portò con la deposizione dell’ultimo emiro Al-Hasan nel 1053 della fine dell’islam a Palermo.


Oggi in città non è rimasto quasi niente a testimoniare la dominazione araba; chi, quando e perchè ha distrutto tutti gli edifici non si sa con sicurezza: si possono escludere i Normanni che anzi usarono maestranze arabe; i primi indiziati sono sicuramente gli spagnoli, popolo molto ostile a tutto quello che riguardava l'Islam.

Tutto quello che è rimasto oggi che ci riporta alla Palermo araba sono alcune strutture, eseguite da maestranze arabe durante il periodo normanno (S.Giovanni degli eremiti, S. Cataldo, La Zisa).

[Modificato da magiadimaglia 08/12/2008 22:08]