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Tutto quello che dobbiamo sapere sul medico di famiglia I suoi doveri, ma anche i suoi diritti

Ultimo Aggiornamento: 14/12/2015 00:04
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14/12/2015 00:04

GIORNI E ORE DI LAVORO. Il medico di famiglia deve essere in ambulatorio tutti i giorni feriali. L'orario di presenza dipende dal numero dei suoi assistiti: se ne ha fino a 500, deve essere in studio almeno 1 ora al giorno, per 5 giorni a settimana; se ne ha fino a 1.000, il suo turno passa a 2 ore minime al giorno, per 5 giorni alla settimana. Se ha fino a 1.500 pazienti, deve assicurare una presenza minima di 3 ore al giorno per 5 giorni feriali. Tutti i pazienti che accedono all'ambulatorio entro l'orario stabilito, devono essere visitati. Il che significa che il professionista può lavorare anche di più delle ore previste dal suo numero di assistiti. E nessuno può essere rimandato indietro se ha varcato la soglia nella fascia oraria stabilita. Inoltre, l’impegno del medico comprende le visite a domicilio, nonché la partecipazione alle attività di distretto organizzate dalla Asl.
REPERIBILITA'. Il sabato il medico deve assicurare una reperibilità telefonica di due ore, dalle 8 alle 10. Le richieste ricevute in queste ore devono essere non differibili (ad esempio per un certificato medico di un lavoratore turnista o una visita a domicilio) e dovranno essere soddisfatte entro le 14. Se il medico ritiene che la visita a domicilio è necessaria, dovrà andare dal paziente entro quell'ora. Se non succede, il paziente ha il diritto-dovere di rivolgersi alla guardia medica. Le stesse regole del sabato valgono per i giorni prefestivi, ma se in quel giorno il medico ha regolare attività ambulatoriale dalle 8 alle 14, dovrà essere presente. Tuttavia il sabato può essere dedicato anche a corsi di aggiornamento obbligatori, previsti dalla Asl. In quel caso bisognerà ricorrere sin da subito alla guardia medica. L'apertura può essere saltata solo se era prevista per il pomeriggio. Domeniche e giorni festivi sono di riposo anche per il medico di famiglia, salvo alcune specifiche eccezioni basate su accordi regionali.
L'APPUNTAMENTO. Si può accedere all'ambulatorio medico senza appuntamento? Sì, a condizione che la richiesta sia non differibile e sia anche entro l'orario di ambulatorio.
IL MEDICO DEVE SEMPRE RISPONDERE AL TELEFONO? Come abbiamo visto, il medico deve garantire 2 ore di "reperibilità telefonica" ogni giorno, dalle 8 alle 10 (per le richieste non differibili), sempre da soddisfare entro le 14. Tuttavia il medico può scegliere se rendersi contattabile in studio via cellulare per tutta la giornata. In questo caso le richieste non differibili possono aumentare e devono essere soddisfatte il prima possibile. Tuttavia per le emergenze, è bene rivolgersi al Pronto Soccorso: il medico curante infatti non può abbandonare l'ambulatorio per correre a casa di un altro paziente. Quindi aumentare la reperibilità può essere utile per conquistare i pazienti, ma espone il professionista a più obblighi che a quel punto è tenuto a soddisfare. Ad ogni modo, se il paziente ritiene che il suo medico non offra sufficiente reperibilità, ha diritto di cambiarlo.
DIAGNOSI E PRESCRIZIONI. Possono essere anche effettuate per telefono: lo ha confermato anche la giustizia in seguito a un caso di accusa di omissione di atti d'ufficio. Il giudice in quel caso stabilità che il il medico di medicina generale è l’unico soggetto che può prescrivere telefonicamente a un proprio assistito una terapia di primo livello, quando abbia la piena conoscenza della patologia e delle caratteristiche del paziente.
COMPUTER. Il medico curante può usare internet e i programmi di messaggistica istantanea per interfacciarsi con i pazienti. Ad esempio, in caso di allergia o eruzione cutanea, si può inviare una foto, permettendo al medico di indicare una diagnosi e una prima possibilità di trattamento. Casi più complessi però non possono essere trattati così.
RICETTE. Si possono inviare le ricette via computer? Sì, se c'è un processo di autorizzazione e di identificazione da parte del paziente, per essere certi che la ricetta arrivi al diretto interessato. Il rischio di rendere visibili dati sensibili è infatti sempre dietro l'angolo. Basti pensare che anche quando si ritira una ricetta per conto di un proprio famigliare, queste dovrebbero essere consegnate in busta chiusa.
VISITE A CASA. Se si tratta di un pediatra, questo professionista può decidere se una visita a domicilio è davvero necessario. Per i medici di famiglia la situazione non è altrettanto definita. Come abbiamo detto, la richiesta di visita a casa va fatta tra le 8 e le 10, e il dottore è tenuto a venire entro le 14. Tuttavia se la richiesta avviene all'inizio del turno ambulatoriale, effettuare una visita a domicilio può essere problematico e il medico può decidere di rimandarla al giorno successivo, decisione che può essere presa solo se si conosce approfonditamente la condizione del paziente.
ASSENZE E FERIE. Anche il medico di famiglia può ammalarsi, non andare in ambulatorio per assistere famigliari con handicap o svolgere attività di volontariato o di emergenza, a patto che ne dia comunicazione alla Asl (e in alcuni casi ne sia da questa autorizzato). Ad esempio, si possono richiedere (con 15 giorni di anticipo) fino a 30 giorni di "ristoro psicofisico". In quel caso dovrebbe essere la Asl ad avvisare gli assistiti, anche se il medico ha l'obbligo (anche di convenienza) di informare i pazienti. Se l'assenza non supera i 30 giorni, il medico deve scegliere un sostituto, pagandolo. A partire dal 31esimo giorno, il medico perde parte della retribuzione e il sostituto è pagato dalla Asl.
PAZIENTI. Il numero di assistiti ideale è mille per medico. Il numero massimo di pazienti che si può assistere è 1.500. La media nazionale è di 1.150 assistiti.
COME SCEGLIERE IL MEDICO DI FAMIGLIA. È la Asl che dovrebbe informare il paziente sul medico di medicina generale, offrendo l'elenco dei medici e il curriculum di ognuno di loro, il numero di pazienti seguiti, gli orari di ambulatorio e l'organizzazione della sua attività. Ma, ovviamente, non tutte le Asl forniscono queste informazioni.
UN MEDICO PUO' RIFIUTARE UN PAZIENTE? Nessun paziente può essere rifiutato, ma un medico può respingere un assistito, se viene meno il rapporto fiduciario. In quel caso il dottore deve presentare una richiesta alla Asl e poi deve avvisare il paziente. Per un mese il medico resta responsabile di questo assistito, in modo da permettergli di trovare un altro dottore.
RICOVERO E ASSISTENZA. Il medico di famiglia non è tenuto a seguire pazienti ricoverati, ma può scegliere di farlo. Non c'è obbligo per i medici ospedalieri di confrontarsi con lui.
COSA NON PUO' PRESCRIVERE. Ci sono farmaci ed esami che il medico di medicina generale non può prescrivere: alcune regioni consentono la prescrizione di certi farmaci ed esami diagnostici solo in presenza di specifiche patologie. Vengono anche applicate specifiche sanzioni per il medico che non rispetta questa regola.
MEDICO DI BASE VS SPECIALISTA. Il medico non è tenuto a prescrivere ciò che un altro professionista ritiene adatto. Ogni dottore si assume la piena responsabilità delle sue prescrizioni e diagnosi. Di fatto però il paziente può venire penalizzato da questo conflitto. È bene dunque tenere presente questa gerarchia: in alto, lo specialista; subordinato a lui, il medico di famiglia.
FARAMICI GENERICI: SI' O NO? Il medico deve prescrivere la molecola efficace, disponibile al prezzo più basso. Ci sono però ragioni specifiche (come l'intolleranza ad alcuni eccipienti) che possono fargli scegliere un farmaco diverso.
VISITA A PAGAMENTO. Fuori dall'orario di lavoro, il medico di famiglia diventa un libero professionista. Pertanto anche un assistito può chiedergli una visita privata. Sarebbe opportuno (anche se non è obbligatorio) adottare le tariffe delle visite occasionali: 30 euro in ambulatorio e 50 euro per una visita a domicilio. Se il medico di famiglia ha una specializzazione, può esercitarla da libero professionista per 5 ore settimanali. Se vuole dedicarci più tempo, dovrà ridurre il massimale di 48 assistiti per ogni ora in più settimanale.
VACCINAZIONI. Il medico di famiglia è tenuto ad aderire alle campagne vaccinali regionali e di Asl. In alcuni casi è tenuto a fornire l'elenco dei pazienti candidati. Altre volte può praticare le vaccinazioni, e viene pagato per questo. Ad esempio l'antitetanica può essere chiesta dal paziente: il medico la esegue, la certifica ed è pagato dall’azienda sanitaria. Inoltre può somministrare anche altre vaccinazioni che sarà il paziente a pagare, ma a un costo calmierato. I certificati di malattia, per attività sportiva scolastica e di rientro a scuola sono gratuiti.
(Da Yahoo! Notizie)
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